di Viola Scipioni
La polemica è stata lunga e molti siti di informazione hanno approfondito il concetto di cittadinanza come mai prima d’ora con un governo di destra. Ma gli equilibri dell’esecutivo contano molto di più dei diritti delle persone, a quanto pare, perché dopo delle vicissitudini che hanno smosso l’opinione pubblica, Antonio Tajani torna indietro sullo Ius scholae. La norma che prevede la concessione della cittadinanza italiana a chiunque abbia trascorso cinque o più anni nelle nostre scuole, adesso, non è più la priorità: a dirlo è proprio il segretario di Forza Italia, che ha dichiarato: «lo Ius scholae è una nostra visione della società, non una priorità del governo», e verrebbe da chiedersi come mai si è preferito passare la settimana di Ferragosto a bisticciare con gli alleati se poi un diritto quasi naturale non debba essere priorità dell’esecutivo. «Non c’è nessuna possibilità che il governo cada ma ognuno è libero di avere delle idee e fare delle proposte», ha detto Tajani, quindi non c’entrano i sani equilibri di governo ma magari c’entra l’Autonomia, tornata in voga proprio negli ultimi giorni, nonostante ciò il dato di fatto è uno: l’Italia resta uno dei paesi con più alto tasso di stranieri che ormai vivono qui da decenni senza avere la possibilità di sentirsi parte della collettività, risultiamo addirittura solo al quattordicesimo posto sulla facilità della concessione della cittadinanza in Europa. Ovviamente, ha frenato duro soprattutto il Vicepremier Matteo Salvini, che al Meeting di Rimini degli scorsi giorni si è dichiarato assolutamente contrario, evidenziando come la norma non faccia minimamente parte dell’agenda di governo (di nuovo), probabilmente considerandola una norma di “sinistra”, ma anche l’Impero Romano, arrivato a un profondo momento di crisi economica, si è ritrovato a concedere la cittadinanza. Forse la norma non è propriamente di “sinistra”, forse ampliare il senso di comunità, unità nazionale e fraternità tra cittadini è tipico della destra. Ma il voto dei propri elettori è più importante di qualsiasi diritto per le persone.
