Cronaca

Jesolo, protocollo Zeus contro la violenza di genere

Alla presenza del Questore di Venezia Maurizio Masciopinto,  del sindaco della città Christofer De Zotti, del Direttore Generale ULSS4 “Veneto Orientale” Mauro Filippi, del Cavaliere Roberto Bellio della Fondazione Onlus “E. Ferrioli e L. Bo” e del Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Venezia dott. Giampaolo Palmieri, presso la sala riunioni del Commissariato di P.S. di Jesolo (VE), si è tenuto un incontro informativo a cui è seguita la firma del protocollo denominato Zeus, promosso dal Ministero dell’Interno -Direzione Centrale Anticrimine, volto a diffondere sul territorio della provincia le buone prassi finalizzate ad implementare la capacità di contenimento e gestione delle violenze relazionali in ambito domestico e dei rischi di vittimizzazione. (nella foto uno dei momenti della firma del Protocollo)

Il “Protocollo Zeus” – nome che evoca il primo caso di maltrattamento nella mitologia greca – prende spunto da un più ampio progetto europeo, denominato ENABLE, il quale costituisce un modello d’azione innovativo ed efficace, che amplia l’efficacia dello strumento di natura amministrativa dell’Ammonimento del Questore destinato ai responsabili delle condotte delittuose di cui agli artt. 58, 582 secondo comma e 612 bis del c.p..

L’ammonimento è uno strumento importante perché, prima che si arrivi ad ambiti da procedimento penale ed a condotte che sono penalmente punibili, è finalizzato ad intervenire sul soggetto maltrattante, evidenziando il disvalore sociale e penale della condotta, puntando ad avviare un percorso verso un cambiamento profondo con l’obiettivo finale di incidere su condotte recidive. Nello specifico le persone ammonite dal Questore per violenza domestica o per stalking, sono invitate a presentarsi presso il Centro GRU (Gruppo Responsabilità Uomini) per accedere al percorso di auto responsabilizzazione, gratuitamente predisposto. Con l’adozione del “Protocollo Zeus”, già adottato in altri capoluoghi di regione italiani, si vuole agire non più soltanto sulla repressione ma soprattutto sulla rieducazione attraverso un percorso di consapevolezza che conduca ad una più lunga e consolidata azione di prevenzione, mettendo in condizione il soggetto maltrattante di non perseverare nei suoi comportamenti riconoscendone la pericolosità. L’adesione al progetto, rivolta non soltanto ai destinatari di Ammonimento per reati di violenza domestica e stalking, ma anche ai minori destinatari di ammonimento per cyberbullismo, avviene su base volontaria da parte del soggetto colpito dal provvedimento.

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