La nave da ricognizione russa del progetto 18280 “Ivan Khurs” (nella foto) dopo aver attraversato lo stretto del Bosforo è stata attaccata da tre droni navali nel Mar Nero alle 5:30 del 24 maggio a 40 miglia dallo stretto, secondo i rapporti ufficiali attacco è stato respinto e la nave non ha subito danni. “Ivan Khurs” è una nave da ricognizione della flotta russa del Mar Nero con il compito di fornire comunicazioni e controllo alla flotta, condurre ricognizioni radio e guerra elettronica, tracciare i componenti del sistema di difesa missilistico americano. L’attrezzatura della nave consente anche di rilevare i segnali radio in un’ampia gamma di frequenze e di determinare la posizione della loro sorgente. Alcuni esperti hanno inizialmente indicato che la nave da guerra russa potrebbe essere stata attaccata da droni sconosciuti nelle acque del corridoio del grano, che è stato assegnato nell’ambito dell’accordo sul grano tra Turchia, Russia e Ucraina per l’esportazione di cibo dai porti del Mar Nero. La delicatezza dei compiti affidati alla nave ha fatto si, che sino a poche ore fa non ci sono state dettagliate informazioni ufficiali sull’attacco, ma è presumibile che il luogo dell’attacco non fosse un corridoio del grano e che invece si tratti di un tentativo di screditare le forze di sicurezza turche e l’esercito, perchè è avvenuto in prossimità dei possedimenti marittimi della Turchia. Se si considera la situazione determinata dalle elezioni presidenziali in Tenendo Turchia, questo è un evento atteso che ha allertato anche le forze di sicurezza marittima di Ankara, tenendo presente che la costa turca del Mar Nero raggiunge una lunghezza di 1700 km, ovvero il 35% di tutto lo sviluppo costiero di quel mare. Alcuni esperti militari russi sono certi che la Flotta russa dovrà affrontare altre situazioni analoghe nel Mar Nero, dove si stazionano con navi da guerra della NATO e dell’ esercito ucraino. Va sottolineato c che a seguito dell’accordo sul grano recentemente prorogato, la leadership russa ha dichiarato che l’accesso al porto di Yuzhny, a 40 chilometri da Odessa, non sarebbe stato rinnovato fino a quando non fosse iniziata l’esportazione di ammoniaca dalla Russia attraverso l’oleodotto che raggiunge il più grande porto ucraino. Il fatto che l’attacco sia avvenuto al di fuori del corridoio del grano, dimostrerebbe, secondo molti esperti militari, che Kiev cercando di creare le condizioni favorevoli per consentire al suo naviglio di guerra l’accesso all’estuario del Dnepr-Bug occupato dai russi nel suo lato orientale, mentre la città di Kherson, sulla sponda occidentale, è stata riconquistata dagli ucraini alla fine dello scorso anno.La storia non si ripete, ma l’Offensiva del basso Dnepr fu oggetto di una lunga campagna combattuta dall’Armata Rossa contro i tedeschi nel 1943. L’offensiva ebbe inizio con il superamento dei sovietici del Dnepr e fu caratterizzata da una serie di battaglie dall’esito alterno per la conquista di teste di ponte sulla riva occidentale e delle importanti città sul corso meridionale del fiume.
Gielle
aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.23