di Viola Scipioni
Il recente confronto tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky a Washington ha riacceso il dibattito sull’approccio dell’Occidente alla guerra in Ucraina. L’attuale Presidente americano, accompagnato dal Vicepresidente J. D. Vance con un siparietto quasi ironico, ha esortato il leader ucraino a negoziare la pace immediata con la Russia, avvertendo che il sostegno statunitense non è garantito senza progressi verso una risoluzione pacifica. Zelensky, dal proprio canto, ha ribadito che qualsiasi trattativa deve essere accompagnata da garanzie di sicurezza concrete, per evitare futuri attacchi russi che potrebbero colpire l’intero Occidente.
Di fronte a queste tensioni, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha lanciato un appello all’unità tra gli alleati occidentali. La premier ha sottolineato che le divisioni interne mirano la posizione dell’Occidente e avvantaggiano chi ne vuole il declino. Per questo, Meloni ha proposto un vertice tra Stati Uniti, Europa e partner internazionali per definire una strategia comune di supporto all’Ucraina.
Mentre Meloni cerca un equilibrio tra le posizioni internazionali, la Lega di Matteo Salvini si schiera apertamente per una soluzione diplomatica immediata. In una nota ufficiale, il partito ha dichiarato: «Ursula von der Leyen dice che è urgente riarmare l’Europa, Macron parla di invio di truppe in Ucraina. Per la Lega è invece urgente lavorare per la pace. L’Occidente intero ha il dovere di evitare a tutti i costi il rischio di una Terza Guerra Mondiale, bene fa il governo italiano a cercare di tenerlo unito e il Presidente Trump, con responsabilità e pragmatismo, a spingere tutti in quella direzione».
Questa posizione, tuttavia, sembra essere in contrasto con l’opinione pubblica italiana. Secondo un recente sondaggio, il 73% degli italiani continua a sostenere l’Ucraina nella sua resistenza all’invasione russa. Ciò dimostra una netta discrepanza tra la leadership della Lega e il sentimento popolare, che appare più vicino alle posizioni di Zelensky che a quelle del Carroccio.
Il dibattito all’interno del governo e nel panorama politico italiano evidenzia le difficoltà di mantenere una linea coerente tra esigenze diplomatiche e pressioni interne. Mentre Meloni cerca di mediare tra alleati con posizioni diverse, la Lega ribadisce la necessità di un immediato dialogo con Mosca, rischiando però di allontanarsi da una parte significativa dell’opinione pubblica.
La proposta della premier di un vertice tra gli alleati potrebbe rappresentare un passo importante verso una strategia più coesa e condivisa. Resta da vedere se il governo italiano riuscirà a mantenere la propria unità interna e a conciliare le diverse visioni in gioco, in un contesto geopolitico sempre più teso e complesso.