La Procura di Crotone ha avviato un’indagine per capire se nel naufragio di domenica a Cutro ci siano state omissioni di soccorso. E’ il secondo fascicolo aperto, dopo quello sulla tragedia, in cui sono morte 68 persone. Fonti giudiziarie hanno fatto sapere che i pm hanno chiesto alla Guardia di Finanza e alla Guardia Costiera gli atti riguardanti le rispettive attività prima che l’imbarcazione naufragasse. Intanto è salito a 68 morti il bilancio delle vittime del naufragio avvenuto domenica a Steccato di Cutro, nel Crotonese. E’ stato ritrovato il cadavere di un uomo, tra i 30 e i 40 anni.
Non ci sono certezze, invece, sul numero preciso di chi è ancora disperso. Continua la macchia della solidarietà e dell’assistenza nei confronti dei sopravvissuti e delle famiglie delle vittime. “I familiari delle vittime del drammatico naufragio di Steccato di Cutro, straziati dal dolore e dalla sofferenza, devono essere sostenuti e supportati con ogni mezzo in questo tragico momento di dolore. La regione Calabria si occuperà della sistemazione presso un albergo di Crotone dei circa 40 parenti che in queste ore hanno raggiunto il nostro territorio. La Protezione civile regionale, guidata da Domenico Costarella, ha organizzato la logistica di questa iniziativa e già nelle prossime ore queste persone potranno usufruire di una struttura quasi esclusivamente dedicata a loro.
Un piccolo gesto da parte dell’amministrazione regionale e da parte della comunità calabrese per manifestare ancora una volta, anche concretamente, la nostra vicinanza alle vittime di questa sciagura e alle loro famiglie”. Così, in una nota, il governatore della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.
Naufragio in Calabria, c’è anche l’inchiesta per omissione di soccorso
