Esteri

Omicidio Attanasio, Iacobacci e Milambo, la prossima settimana a Kinshasa l’udienza finale del processo

 

Si terrà mercoledì prossimo, a Kinshasa, l’udienza finale in merito all’omicidio dell’Ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio, del Carabiniere Vittorio Iacobacci e dell’autista Mustapha Milambo.

E’ quanto fanno sapere fonti della capitale congolese, a due anni dall’agguato a Goma, in cui i tre furono uccisi.

Entro una settimana arriveranno le richieste dell’accusa e le arringhe della difesa e delle parti civili. La data del 1 marzo era stata già decisa in precedenza, nel corso dell’udienza del 15 febbraio. Da ottobre sono in carcere sei congolesi, accusati di omicidio, associazione a delinquere e detenzione illecita di armi e munizioni da guerra, per cui sono processati di fronte a un tribunale militare, mentre il “leader” della banda è ancora irreperibile. Gli accusati negano di essere coinvolti nell’agguato e hanno ritrattato le ammissioni iniziali che, secondo loro, sarebbero state estorte violentemente. Attanasio, Iacobacci e Milambo sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco nel corso di un’imboscata contro un convoglio del Programma Alimentare Mondiale (Pam), nelle vicinanze del Parco Nazionale dei Virunga, zona ritenuta a rischio da trent’anni.

Le vittime dell’agguato sono state ricordate dalla premier, Giorgia Meloni. Sono trascorsi due anni dall’attentato nel quale hanno perso la vita l’Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio, il carabiniere scelto Vittorio Iacovacci e l’autista del Programma Alimentare Mondiale Mustapha Milambo.

Ricordare Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci non è solo un dovere istituzionale, ma un atto di giustizia e di amore. Verso le loro famiglie e i loro cari, che più di qualunque altro piangono la loro scomparsa e che possono contare sul sostegno delle Istituzioni per conoscere la verità su quei tragici fatti”, ha detto.

“Il ricordo delle vittime è un dovere istituzionale, un atto di giustizia e di amore” anche “verso la nostra Nazione, che con orgoglio può rendere omaggio al sacrificio di due servitori dello Stato rimasti uccisi nel compimento dei propri doveri. Verso le future generazioni, perché possano ispirarsi a Luca e a Vittorio nel proprio cammino, umano e professionale. Due uomini che prestavano servizio nella Repubblica Democratica del Congo, Paese che Papa Francesco ha definito nel suo recente viaggio apostolico ‘un continente nel Continente africano’ e un ‘diamante del Creato’. Un Paese che la comunità internazionale ha spesso dimenticato ma che al contrario merita attenzione, rispetto e il sostegno di cui ha bisogno per esprimere le sue potenzialità”, ha aggiunto.

“Questo – ha evidenziato Meloni – è lo spirito che muoveva l’azione e l’operato dell’Ambasciatore Attanasio e del carabiniere scelto Vittorio Iacovacci nella Repubblica Democratica del Congo. Questo è lo spirito che muove la politica estera dell’Italia nei confronti dell’Africa, che ha come obiettivo strategico quello di costruire un modello virtuoso di collaborazione e crescita capace di garantire sicurezza, stabilità e reciproco sviluppo ai nostri popoli e alle nostre Nazioni”. Anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha ricordato Attanasio, Iacobacci e Milambo: “La Repubblica Italiana conserva la memoria del sacrificio loro e di tutti coloro che hanno generosamente dato la vita nel servire le Istituzioni. Nel loro ricordo prosegue l’impegno italiano in Africa per la promozione dei valori di solidarietà e convivenza pacifica tra i popoli”. Il Senato ha osservato un minuto di silenzio. “L’esempio di Luca e Vittorio è ogni giorno fonte di ispirazione per i tanti giovani diplomatici sempre più spesso impegnati in prima linea dove affrontano, affiancati dalle uomini e dalle donne dell’Arma dei Carabinieri contesti complessi, situazioni di crisi internazionali talvolta mettendo a repentaglio la loro stessa vita. La loro dedizione, passione e senso dello Stato sono gli stessi con cui i nostri diplomatici rappresentano l’Italia nel mondo tutelando e promuovendo l’interesse nazionale delle nostre imprese e di tutti i cittadini italiani”, ha detto, invece, il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

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