di Gino Piacentini
Il 6 maggio 2025, l’Italia ha raggiunto il suo Overshoot Day, ossia il giorno in cui ha ufficialmente esaurito tutte le risorse naturali che il Pianeta è in grado di rigenerare per noi in un anno. Da questo momento, viviamo in debito ecologico, attingendo a riserve che non si possono più ricostituire nel breve termine.
A calcolarlo è il Global Footprint Network, che ogni anno misura il rapporto tra la domanda di risorse da parte di un Paese e la capacità degli ecosistemi di fornirle. Quest’anno, per l’Italia, l’Overshoot Day arriva ben 11 giorni prima rispetto al 2024, segno di una crescente pressione sull’ambiente.
Se ogni abitante del Pianeta consumasse quanto un cittadino italiano, sarebbero necessari quasi tre Pianeti per soddisfare la domanda globale. La nostra impronta ecologica è quattro volte superiore alla biocapacità disponibile, un dato simile a quello di Francia e Germania. Da oltre mezzo secolo l’Italia anticipa il proprio Overshoot Day, che nel 1973 il arrivava solo nel mese di dicembre.
L’Italia non è certo sola: altri Paesi hanno raggiunto questo limite ancora prima. Il Qatar ha inaugurato il triste primato il 6 febbraio, seguito da Stati Uniti (13 marzo), Emirati Arabi (16 marzo), e Russia (6 aprile). Tra i più virtuosi, invece, c’è l’Uruguay, che andrà in deficit solo il 17 dicembre.
L’Overshoot Day non è solo una data sul calendario: è un campanello d’allarme. Una chiamata urgente a ripensare i nostri modelli di sviluppo, consumo e produzione, per tornare in equilibrio con i limiti del nostro Pianeta.
