Esteri

Per gli Attivisti della Freedom Flotilla o il rimpatrio, o il processo

 

Gli attivisti palestinesi del veliero Madleen, della Freedom Flotilla Coalition, sequestrato da Israele mentre tentava di raggiungere la Striscia di Gaza, sono stati trasferiti all’aeroporto di Tel Aviv per essere rimpatriati, ha reso noto il ministero degli Esteri israeliano. “Coloro che si rifiutano di firmare i documenti di espulsione e di lasciare Israele saranno portati davanti a un’autorità giudiziaria, in conformita’ con la legge israeliana”, ha avvertito il ministero su X. Durissima la reazione del Presidente francese Macron sia sul blocco umanitari che sul ‘sequestro’ degli attivisti pro-Gaza.  Il blocco umanitario imposto alla Striscia di Gaza è “uno scandalo”, “una vergogna”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron ieri sera tornando a chiedere un “cessate il fuoco”, la “liberazione degli ostaggi” e la “riapertura delle rotte umanitarie”. La Francia “vigila” ed “è al fianco di tutti i suoi cittadini quando sono in pericolo”, ha aggiunto in risposta all’abbordaggio da parte delle autorità israeliane della nave della Freedom Flotilla con a bordo 6 francesi. La Francia ha “trasmesso ogni messaggio” a Israele per garantire che la “protezione” di questi attivisti “sia garantita” e che “possano tornare sul suolo francese”. Comunque molti degli audaci attivisti sono stati imbarcati negli aerei, Greta Thumbergh tra i primi, e rimpatriati. Fino a quando ci sarà l’attuale primo ministro israeliano,  con ogni probabilità non avranno più alcuna possibilità di tornare in Israele o in Palestina.

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