Primo piano

Ravanusa, è strage. Continua il recupero dei dispersi e gli sfollati sono più di 100

E’ salito così a 7 il bilancio delle vittime nel crollo delle palazzine nella cittadina di Ravanusa in provincia di Agrigento. I quattro corpi sono stati ritrovati
dai vigili del fuoco in quello che era il terzo piano del palazzo: erano tutti insieme coperti dai calcinacci. Si tratta dei corpi di Selene Pagliarello e di suo marito Giuseppe Carmina, che erano andati a trovare i genitori di quest’ultimo, Angelo Carmina e Enza Zagarrio, che abitavano al terzo piano. Proseguono le ricerche degli ultimi due dispersi. Due le donne rimaste ferite e ricoverate in ospedale a Licata e Agrigento con traumi e fratture. Cento gli sfollati che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni.Intanto la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo, che al momento è senza indagati, ma con accude gravissime “Faremo una mappatura attenta dei luoghi, partiamo da una fuga di metano ma non escludiamo qualunque pista”. Sono le parole del procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio dopo un vertice in Comune con i soccorritori. La Procura ha aperto un fascicolo di inchiesta per disastro e omicidio colposo. La procura ha nominato un consulente tecnico e nelle riunioni ore i magistrati e gli investigatori farà un nuovo sopralluogo con i vigili del fuoco. Il magistrato ha anche annunciato di avere posto sotto sequestro un’area di 10mila metri quadrati. “L’area interessata dall’esplosione. Non è escluso- ha detto poi Patronaggio – che dopo il nuovo sopralluogo possa essere più esteso”.

Al momento si procede contro ignoti, ma già nelle prossime ore ci potrebbero essere le prime iscrizioni. “Appena finite le ricerche dei dispersi – spiega il comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento, il colonnello Vittorio Stingo – scatterà il sequestro dell’area”. Molto più ampia dell’isolato collassato. “Verrà fatta un’ampia mappatura dei luoghi”, ha annunciato il procuratore.

Uno dei temi che dovranno affrontare i magistrati è se c’è stata una qualche sottovalutazione del pericolo, se si poteva fare qualcosa e non è stato fatto. Uno dei sopravvissuti alla strage, Calogero Bonanno, che si trovava in un appartamento adiacente ad una delle palazzine crollate, ha parlato di odore di gas nei giorni scorsi. «Alcuni vicini mi hanno detto che si sentiva odore di gas – ha detto -. Se è vero c’è stata una negligenza imperdonabile». Una versione confermata dal consigliere comunale Giuseppe Sortino: «Negli ultimi sette giorni – dice – so che diversi cittadini hanno lamentato la puzza di gas nella zona che chiamiamo via delle Scuole Don Bosco in contrada Masciminici, dov’ è avvenuta la tragedia, ma nessuno è intervenuto. Sia il sindaco che i tecnici del gas non hanno ricevuto segnalazioni».

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