“La Banca d’Italia ha presentato la ricerca “L’Economia di Roma negli anni duemila” uno studio basato su dati statistici ampiamente consolidati che conferma le analisi e le tesi della Cgil di Roma e Lazio presentate nel 2021 e contenute nello studio “Lavoro Imprese e Redditi a Roma – Analisi 1991 -2020”. Così, in una nota, la CGIL di Roma e del Lazio.
“Due ricerche – continua la nota – che, pur partendo da punti di vista differenti, giungono alle medesime conclusioni circa le cause dell’involuzione dell’economia urbana della Capitale negli ultimi 20 anni e delle dinamiche che hanno determinato 20 anni di stagnazione dell’economia romana: nanismo imprenditoriale, aumento del lavoro precario e non qualificato, aumento delle disuguaglianze sociali e di reddito, acuite dal peso delle rendite improduttive, arretramento del perimetro pubblico, bassi livelli di investimento pubblici e privati in innovazione e ricerca.
Un contesto indubbiamente acuito dalla pandemia prima e dall’inflazione a doppia cifra dopo e che neanche i grandi investimenti previsti su Roma, con il PNRR e il Giubileo, saranno in grado di migliorare senza un cambio di paradigma. Purtroppo le proposte e le soluzioni presentate dai partecipanti al convegno reiterano perfettamente proprio le azioni e le ricette fallimentari che hanno determinato un ventennio di stagnazione.
È tempo di scelte che ci consentano di superare i problemi strutturali dell’economia e della società romana, che guardino al governo delle transizioni tecnologiche ed energetiche e ad un nuovo modello di sviluppo sostenibile che tenga al centro le persone, i diritti e l’ambiente”.
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