La guerra di Putin

Sale a 53 morti e 75 feriti il bilancio dell’attacco ucraino ad una prigione. Kiev nega il bombardamento

Il numero dei soldati prigionieri ucraini morti durante il bombardamento della prigione di Yelenovka è salito a 53 persone e 75 feriti. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Interfax, citando fonti della difesa territoriale dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. “A seguito del bombardamento notturno da parte dell’esercito ucraino della colonia correzionale di Volnovakha, nel villaggio di Yelenovka, dove sono tenuti prigionieri di guerra ucraini, 53 persone sono state ucciso e altri 75 sono rimasti feriti”, afferma il rapporto della Dnr. In precedenza, il ministero della Difesa russo aveva riferito che le forze ucraine avevano lanciato un attacco missilistico dal sistema di missili a lancio multiplo Himars contro il centro di detenzione preventiva dove erano tenuti i militari ucraini catturati, compresi quelli del reggimento Azov. Kiev ha negato di aver compiuto l’attacco contro una prigione nella regione del Donetsk, che secondo il ministero della Difesa russo ha ucciso almeno 40 prigionieri di guerra ucraini, e ne ha invece attribuito la responsabilità alle forze russe. Lo ha dichiarato lo Stato maggiore delle forze armate ucraine in una nota citata dal Guardian: “In questo modo, gli occupanti russi hanno perseguito i loro obiettivi criminali: accusare l’Ucraina di aver commesso “crimini di guerra”, nonché nascondere la tortura dei prigionieri e le esecuzioni”, è l’accusa di Kiev.

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