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Scuola, allo studio di Governo, Cts e Commissario, nuove norme per il rientro in sicurezza

Nuove norme su Dad e quarantena potrebbero essere in arrivo tra i banchi di scuola, in vista della ripresa dell’anno scolastico dopo le feste natalizie. Su questo stanno studiando il Governo, il Comitato Tecnico Scientifico e la struttura diretta dal Commissario all’emergenza Figliuolo.   Gli istituti sono pronti a ripartire tra il 7 e il 10 gennaio, ma in alcuni territori si slitterà a causa dei contagi. Anche per questo il governo studia, in accordo con le Regioni, regole diverse soprattutto alle elementari e in prima media, visto l’avvio della campagna vaccinale 5-11 anni. Fino ad ora restano in piedi le regole volute dal inistro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, per il quale è “prioritario tutelare la didattica in presenza”. Dopo la proposta delle Regioni, che trova molti punti d’intesa con l’esecutivo, sembra molto possibile che anche per le scuole elementari e la prima media – così come già succede per quelle successive – si possa prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l’autosorveglianza di cinque giorni (con test a 10 giorni) per i ragazzi vaccinati (o guariti negli ultimi tre mesi) e la quarantena di 10 giorni con Dad (quest’ultimo caso laddove previsto). Con tre contagi in una sola classe, la palla passerebbe alle Asl, chiamate a a valutare ulteriori provvedimenti come la sospensione dell’attività in presenza. Nelle scuole dell’infanzia resterebbe invece la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo. Valutazioni, queste ultime, che potrebbero approdare al Cdm del prossimo 5 gennaio. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga – che ha incontrato venerdì 31 dicembre Bianchi e Speranza – assicura: “Si tratta di ipotesi di intervento che, sulla falsariga di quanto è stato fatto con l’ultimo decreto, alleggeriscono anche il mondo della scuola sul fronte dei protocolli, delle quarantene e dei tamponi attualmente previsti. Sono proposte tecniche che – aggiunge – vogliamo approfondire e condividere con l’esecutivo per proteggere gli ospedali gravati sempre più da ricoveri e permettere una ripresa dell’anno scolastico in presenza, considerando l’andamento della curva epidemica che appare trainato proprio da una progressione importante nella fascia che va da 6 a 13 anni”.

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