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Spento l’inceneritore di Sesto San Giovanni per la costruzione di una nuova bio-piattaforma a zero emissioni

Si è spento l’inceneritore di Sesto San Giovanni, in funzione dal 2001. La decisione è stata presa dal Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano e da febbraio azionista di maggioranza del Consorzio Recupero Energetici, in funzione della sua sostituzione con la Biopiattaforma.

La Biopiattaforma si prefigge lo scopo di divenire un polo di economia circolare a zero emissioni di CO2 di origine fossile, dotato di un termovalorizzatore, il primo autorizzato in Italia da quasi 10 anni a questa parte, e di un depuratore per convertire 65.000 tonnellate di fanghi prodotti ogni anno dai 40 depuratori della Città metropolitana per il 75% in energia pulita – 19.500 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento –  e per il 25% in bio-fertilizzanti – precisamente fosforo –. Il complesso punta inoltre ad avere la capacità di trasformare 30.000 tonnellate all’anno di FORSU (frazione umida organica)in biometano, che porterebbe a un taglio del 97% delle emissioni di anidride carbonica.

La costruzione del nuovo impianto, che inizierà domani giovedì 1 aprile 2021 con la demolizione di quello vecchio, potrà contare su un finanziamento da 47 milioni di euro, di cui 2,5 milioni ottenuti grazie al progetto europeo Horizon 2020. L’operatività della prima linea sarà raggiunta nell’ottobre 2022, mentre quella piena la si vedrà nel marzo 2023.

AGC GreenCom

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