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  Strage sui binari, arrivano i primi indagati

 

Il giorno dopo l’incidente, continuano le indagini per accertare la dinamica di quanto successo nella notte tra mercoledì e giovedì a Brandizzo, nel Torinese, sulla linea ferroviaria Milano-Torino: un treno arrivato a tutta velocità ha travolto un gruppo di operai al lavoro sui binari, uccidendone cinque. È stata aperta un’inchiesta dalla procura di Ivrea, che dovrà stabilire le cause della tragedia. Si procede per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo. “Dalle prime indagini emergono gravi violazioni della procedura di sicurezza al momento dell’incidente”, ha spiegato la procuratrice capo di Ivrea, Gabriella Viglione. E non si esclude che si possa precedere per dolo eventuale, in relazione ai reati di omicidio e disastro: significa che secondo gli inquirenti si sarebbero poste in essere condotte in linea di principio lecite, accettando però il rischio di poter commettere un reato. E la procura avrebbe già iscritto nel registro degli indagati due nomi. Uno è quello dell’addetto di Rfi al cantiere in cui lavoravano le vittime della società Sigifer di Borgovercelli. L’altro è quello del capocantiere della Sigifer, collega delle cinque vittime, riuscito a salvarsi perché ha intravisto i fari del treno in arrivo ed è riuscito a spostarsi su un altro binario. Intanto, anche il Mit ha avviato una propria inchiesta. Il macchinista che guidava il convoglio, dodici vagoni vuoti in viaggio da Alessandria a Torino, era sicuro che quello fosse un orario in cui nessuno avrebbe dovuto transitare e men che meno lavorare, come ha precisato Fs. Invece gli operai erano là. Due si sono salvati, ma non si sanno spiegare “cosa sia successo”.

aggiornamento strage sui binari ore 14.32

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