La guerra di Putin

  Transnistria nuovo fronte di crisi. Esplosioni nell’enclave filorussa proclamatasi indipendente

L’attacco del 25 aprile contro la sede del ministero della Sicurezza dello Stato a Tiraspol, in Transnistria (nella foto l’area geografica di queste regione critica) , è “una provocazione russa” in preparazione da giorni. E’ quanto sostiene l’intelligence ucraina, che rivela di aver intercettato un documento che dimostrerebbe che le autorità dell’enclave filorussa in Moldova preparavano “l’attacco con granate” da tre giorni, durante i quali hanno costruito un bunker dove far rifugiare il personale. In un comunicato su Telegram, la direzione principale di intelligence del ministero della Difesa di Kiev ha denunciato quindi “la serie di misure provocatorie organizzate dal servizio federale di sicurezza russo per seminare il panico e sentimenti antiucraini”. La Transnistria, una repubblica filorussa autoproclamatasi indipendente negli anni Novanta ma tuttora riconosciuta dalla comunità internazionale come parte della Moldavia. Nell’attacco non ci sarebbero state vittime. Secondo le informazioni preliminari, sono stati sparati colpi con un lanciagranate portatile anticarro” e che sul posto si sono recati artificieri, vigili del fuoco oltre che ambulanze come sembrano confermare alcune foto circolate su Telegram, ma non verificate, come fa notare The Jerusalem Post. Al momento non si sa chi abbia compiuto l’attacco, ma le autorità hanno detto che sul posto è arrivata anche una squadra investigativa. Questa è un’altra foto che circola su Telegram. A seguito dell’episodio, il governo moldavo si è detto “preoccupato” e ha invitato alla calma nella regione. In una nota diffusa e riportata dal Financial Times, si legge: “L’obiettivo dell’incidente di oggi è creare pretesti per forzare la situazione di sicurezza nella regione della Transnistria, che non è controllata dalle autorità costituzionali”. La testata fa notare anche che l’episodio è avvenuto alcuni giorni dopo che un alto comandante russo ha detto che conquistare l’Ucraina del sud avrebbe aperto “un altro passaggio verso la Transnistria”, e che Mosca ha parlato dell’oppressione del popolo di lingua russa in questa area. Una giustificazione simile è stata addotta per iniziare e giustificare l’invasione dell’Ucraina, partita dal Donbass. Secondo Andrey Safonov, un deputato del Consiglio supremo, citato dall’agenzia russa Tass e ripreso da The Jerusalem Post, quello che è successo “è un tentativo di generare panico e paura”. Inoltre, non è la prima volta che qualcuno tenta di mettere la regione sotto pressione. La Transnistria è sempre stata un’osservata speciale da quando è iniziata la guerra in Ucraina ed è stata citata tra le possibili aree che la Russia potrebbe attaccare nel caso volesse proseguire l’offensiva e non limitarsi al conflitto che sta già portando avanti. La Repubblica ha, tra l’altro, chiesto di essere annessa alla Russia e ha forti legami con Mosca, che paga una pensione agli anziani e fornisce gas a prezzi calmierati. Come ricorda il Washington Post, in quest’area sono inoltre presenti molti soldati russi che, in teoria, dovrebbe svolgere operazioni di peacekeeping ma, nella pratica, si teme possano essere usati per scopi militari. A inizio aprile lo Stato maggiore ucraino aveva riferito che era “stato intensificato il lavoro per mobilitare unità di truppe russe con sede nel territorio della regione transnistriana della Repubblica di Moldova al fine di condurre provocazioni e svolgere azioni dimostrative al confine con l’Ucraina”. La notizia era stata ripresa e commentata dal ministero degli Esteri moldavo secondo cui non c’erano informazioni che confermassero la mobilitazione delle truppe, ma le autorità avrebbero continuato a monitorare l’area. La notizia era stata smentita anche dalle autorità della Transnistria, che aveva definito le informazioni diffuse “assolutamente false” e dichiarato che “tutte le unità militari presenti nel territorio sono in dispiegamento permanente e svolgono le attività in una modalità operativa standard”. Secondo la loro versione, anche quelle in programma erano anzi state “deliberatamente minimizzate” per evitare di aumentare la tensione.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 15.03

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