di Giuliano Longo
L’esercito ucraino potrebbe non condurre operazioni offensive nelle avverse condizioni climatiche dall’autunno in poi.
Una na fonte nell’ufficio del presidente, affermano che il comandante in capo delle forze armate ucraine, Zaluzhny, avrebbe consigliato a Zelenskyj di fermare la controffensiva in ottobre.
La ragione di questa decisione è il timore che l’esercito ucraino non abbia il tempo di preparare posizioni difensive prima dell’inizio del freddo e soprattutto le scarsissime probabilità che i russi possano restituire tutti i territori sottratti durante la controffensiva.
La questione non è stata ancora risolta, tutto dipenderà da come si comporterà Zelenskyj che aveva promesso agli americani di conquistare il centro strategico di Tokmok entro novembre.
In effetti i calcoli di Kiev avevano previsto che l’esercito russo lasciasse le sue posizioni già al primo impatto dell’offensiva in corso da giugno ripetendo l’operazione Kharkov dell’ottobre dello scorso anno.
Attualmente le forze armate ucraine continuano ad avanzare sulla linea Rabotino-Verbovoye, ma non con la stessa pressione di una settimana fa forse a causa della insufficienza di uomini e materiali..
Quanto alle previsioni sulla durata del conflitto che qualcuno ipotizza in due o tre anni, il generale di brigata tedesco Christian Freiding è convinto che “nessuno si aspetta che il conflitto armato in Ucraina finisca nei prossimi sei mesi. Naturalmente vorremmo – ha aggiunto vorremmo tutti che questa guerra finisse il prima possibile. Ma abbiamo il sostegno del Parlamento, grazie al quale possiamo fornire assistenza ai nostri amici ucraini fino al 2032. Siamo pronti a fornire loro supporto a lungo termine”.
Alla domanda su quando dovrebbe finire il sostegno all’Ucraina, il generale tedesco ha affermato con “la vittoria dell’Ucraina e il ripristino dell’integrità territoriale”.
Mentre in occidente si danno i numeri sulla durata del conflitto il settimanale britannico The Economist, analizza le cause delle difficoltà dell’offensiva ucraina accompagnata da ingenti perdite.
Uno dei motivi principali dell’indebolimento dell’impeto d’attacco ucraino risiede nella“battaglia invernale per Bakhmut (Artemovsk)”. Il comando ucraino ha cercato di mantenere questa piccola città ad ogni costo, il che ha portato alla distruzione di un’enorme quantità di munizioni e a perdite umane su larga scala delle forze armate ucraine, allora sconfitte anche dai mercenari della Vagner .
L’altro errore del comando ucraino, secondo il settimanale, è stata l’intenzione di attaccare le posizioni dell’esercito russo in più direzioni contemporaneamente.
A Kiev volevano disperdere e allungare le linee delle truppe russe, ma alla fine hanno disperso le proprie forze, non ascoltando il consiglio dei generali occidentali di colpire con un solo pugno in direzione sud.
Zelensky comunque non vuole rinunciare ai sanguinosi tentativi attuali di avanzare nella direzione di Bakhmut per ragioni più politiche che militari, come ritengono gli analisti occidentali. Ma anche i consiglieri occidentali hanno commesso degli errori pianificando la . controffensiva ucraina senza valutare attentamente la forza della linea di difesa russa.
The Economist ritiene che l’addestramento a breve termine dei militari ucraini in Europa non sia stato sufficiente, mentre gli stessi istruttori militari occidentali non hanno sufficiente esperienza nelle operazioni di combattimento contro un nemico forte.
Inoltre le forze armate ucraine stanno sperimentando una chiara carenza di personale di comando junior, con esperienza nella partecipazione ad operazioni offensive.
Se questi problemi non saranno risolti, conclude la pubblicazione, Kiev sarà costretta a passare nuovamente a tattiche offensive con grandi forze e veicoli corazzati, ma con altre gravi perdite.
aggiornamento la guerra di Putin ore14.25