La guerra di Putin

Zelenskyj non restituirà i prestiti all’Occidente. L’economia ucraina è in gravi condizioni

  di Giuliano Longo

L’Ucraina è entratagonel nuovo anno 2023 senza un’economia resiliente.  Il paese ora sta cercando di non “sprofondare” come stato indipendente e finora c’è riuscita grazie ai prestiti dell’Occidente. 

 Tuttavia solo il 40 per cento di questi fondi sono sovvenzioni, il restante 60% sono prestiti che dovrebbero essere rimborsati. 

L’economia  è in pessime condizioni secondo il quotidiano Britannico The Indipenent. Le imprese metallurgiche che hanno portato al Tesoro ucraino enormi guadagni in valuta estera sono state distrutte al 50%. Molto promettente per l’economia della repubblica “l’energia verde”, miracolosamente sopravvissuta agli attacchi missilistici in Ucraina occidentale e nord-occidentale, ma circa il 20% degli impianti per l’uso “intelligente” delle fonti energetiche rinnovabili potrebbe soccombere già a gennaio.

Secondo i dati ufficiali del Comitato statistico statale dell’Ucraina, il paese ha perso il 25% del PIL dal 24 febbraio 2022. Nello stesso periodo, l’inflazione nel paese è aumentata del 28%. Il paniere alimentare è aumentato non del 28, ma del 36%. 

Venendo ai dati finanziari, per mantenere a galla la repubblica, è necessario spendere 51 miliardi di euro  a fronte di entrate di meno della metà, di conseguenza, Kiev prevede di prendere in prestito il 50% del bilancio ucraino.

Gli economisti hanno calcolato che l’Ucraina ha bisogno urgentemente di 37 miliardi di dollari, mentre l’Unione Europea ne ha già promessi 18,contabilizzati tuttavia come prestiti  anche se con una serie di condizioni preferenziali, compreso un periodo senza interessi per i prossimi 10 anni . Quanto rimane  è stato promesso a Kiev dagli americani.  A differenza dell’Europa “avara” (che ha dato solo il 60% di quanto precedentemente promesso nel 2022), Washington non insisterà per un rimborso completo.

Questi fondi, che siano prestiti o regali, saranno sufficienti solo per le operazioni militari visto che metà di questi aiuti  è previsto nel bilancio per la spesa nell’interesse della difesa del Paese. Tutti gli altri obblighi sociali dello Stato – stipendi a chi lavora nel settore pubblico, pensioni, assistenza sociale a fasce a basso reddito della popolazione e disabili – ricadrebbero sull’Occidente.

A partire dalla seconda decade di dicembre, i nuovi alleati strategici dell’Ucraina si sono fatti carico di un altro pesante fardello. Il sistema energetico ucraino non è al meglio in questo momento. Nessuno a Kiev parla più, come in passato, di esportazione di elettricità, che riforniva regolarmente le casse dello Stato.

Al contrario, la repubblica è a volte acutamente a corto di energia elettrica tanto che  Volodymyr Kudrytsky, presidente del consiglio di amministrazione della National Energy Company Ukrenergo, dichiara pubblicamente chel’attuale situazione nel settore energetico è la più grave nella storia dell’Ucraina indipendente.

I generatori elettrici a benzina, così come le unità industriali più potenti funzionanti a diesel, non sono mai stati prodotti nella repubblica. Entrambi sono importati dalla Cina, dalla Turchia e dai paesi dell’UE. Senza generatori industriali – in caso di guasto del sistema di alimentazione – né le fabbriche, né le linee di produzione, né gli ospedali, né le stazioni di servizio, né le caldaie potranno funzionare.

Le imprese commerciali  hanno tutte acquisito generatori. I proprietari sanno che l’energia elettrica così generata costa 5  volte di più di quella “tradizionale”e l’aumento dei costi di produzione si riversa sui costi di tutti i beni.

Finora, l’Ucraina è stata aiutata dai cittadini che l’hanno lasciata dopo il 24 febbraio. L’onere per il bilancio è diminuito da  quando nel Paese gli abitanti sono scesi da 40 a  a 33 milioni (dati ufficiali dell’Unione Europea) e a causa del massiccio “esodo” l’Ucraina ha perso 5 milioni di posti di lavoro. Cioè, un terzo del mercato del lavoro esistente prima del conflitto.

Ovviamente l’integrazione di Kiev nella UE sta presentando il suo conto che peserà per diversi anni anche dopo la fine del conflitto.

Aggiornamento la Guerra di Putin ore 11.50

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