L’insediamento ufficiale di Vladimir Putin riserverà sorprese nella compagine governativa della Federazione?
Ne sono conviti gli osservatori occidentalisecondo i quali la consuetudine e la legge impongono che il giuramento del nuovo presidente inneschi un rimpasto di governo,rimpasto che potrebbe anche essere un segnale sulle future scelte del capo del Cremlino..
Con la guerra giunta al suo terzo anno, Putin non mostra segni di voler deviare dal suo attuale percorso. Anzi il suo obiettivo fondamentale è produrre più armi, mantenere stabile l’economia, proteggerla dalle sanzioni e contrastare l’inflazione.
Ma l’eventuale “revisione” del suo Governo potrebbe anche indicare quanto sia disposto a rinnovare abbandonando le “vecchie abitudini”.
Perché tradizionalmente , Putin è a cavallo tra due modelli di governance: da un lato,si è appoggiato a una vecchia guardia di amici e conoscenti fidati, come il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il ministro degli Esteri Sergei Lavrov che ha ricoperto questo incarico per due decenni.
Dall’altro,ha fatto affidamento su tecnocrati leali come il primo ministro Mikhail Mishustin e il capo della banca centrale russa Elvira Nabiullina per mantenere a galla l’economia del paese. Ma alcuni dei suoi preferiti si avviano a superare i 70 anni come il Presidente che ne ha 71.
Lavrov,74 anni, e Shoigu,68, così come i massimi falchi della sicurezza del paese Alexander Bortnikov, 72, Sergei Naryshkin,69 e Alexander Bastrykin, 70.
Il recente arrestodel viceministro della Difesa Timur Ivanov per aver accettato tangenti, da molti è stato visto come un attacco a Shoigu, e un possibile segnale che Putin è pronto a far “tremare alle fondamenta del sistema”.
Con questo arresto Putin si sarebbe allontanato dalle vecchie consuetudini che hanno consentito a a Shoigu di mantenere il suo incarico di massimo capo della difesa nonostante l’iniziale fallimento iniziale della cosiddetta “operazione militare speciale” e i lenti progressi dell’offensiva, già pretesto del tentativo di ammutinamento del capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin.
Negli anni passati, il Cremlino ha generalmente optato per candidati ritenuti facili da controllare piuttosto che qualificati per il lavoro da svolgere, attirando nuove reclute tra le ex guardie del corpo di Putin o i parenti più giovani di coloro che fanno parte della sua cerchia ristretta.
Dmitry Patrushev(come già riportato da ORE 12) , attuale ministro dell’Agricoltura e figlio del segretario del Consiglio di Sicurezza Nikolai Patrushev, è stato incato come colui che potrebbe venire promosso con il rimpasto.
Ciò significherebbe una vittoria nel solco del blocco delle forze dell’ordine russe, soddisfacendo anche gli anziani e potenti genitori di questi rampolli della nomenklatura.
Ma le sorprese potrebbero arrivare anche sotto forma di “giovani falchi” ancora sconosciuti con un passato militare in Ucraina, che potrebbero venire nominati a incarichi politici.
Lo stesso Putin ha spesso dichiarato pubblicamente che li considera la vera élite che col tempo dovrà sostituire quella attuale”.
In ogni caso la eventuali modifiche alla sua compagine governativa saranno probabilmente limitate e rapide, al fine di garantire che gli alti funzionari continuino a lavorare senza interruzioni, senza interruzioni.
La vera incognita è rappresentata dal clima internazionale che si va inasprendo con l’Occidente che ormai manifesta atteggiamenti e relative risposte russe, che paiono ricordare i momenti più critici della Guerra Fredda come Berlino e Cuba ad esempio.
Oltre ovviamente agli sviluppi politico militari del conflitto in corso.
Tuttavia tre potrebbero essere gli elementi di novità nella nomenclatura russa: il primoè una attenuazione o il peso ormai limitato delle frange ultranazionaliste(si noti lo strano silenzio del falco Medvievev) delle ultime settimane.
L’altro riguarda l’andamento attuale del conflittoper il momento più favorevole ai russi, che sconsiglia purghe ai vertici militari.
Il terzo riguarda la funzione ormai subalterna degli oligarchi pubblici e privatie delle loro ricchezze, influenza limitata dalla attale tendenza verso una economia di stato, sul modello cinese.
Infine va considerato che il sistema presidenziale russo è in grado di somministrare purghe in qualsiasi momentoe non necessariamente solo all’insediamento ufficiale del Presidente.
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