Economia e Lavoro

Confcommercio, economia tra luci ed ombre

I dati dell’ultima Congiuntura Confcommercio elaborati dall’Ufficio Studi, confermano che l’inizio del 2024 si conferma pieno d’incertezze. L’attività industriale ha mostrato, anche nei mesi finali dello scorso anno, andamenti deludenti. Situazione che, stando alle attese degli imprenditori, non dovrebbe modificarsi in modo sostanziale in questo frangente. Secondo il direttore, Mariano Bella,  “la stima della variazione del prodotto lordo nel 2023 è pari a +0,8%, con piena valorizzazione dei segnali favorevoli emersi nella parte finale dell’anno (crescita della fiducia di imprese e famiglie, tenuta dell’occupazione, sviluppo delle vendite al dettaglio in novembre, ottobre record per le presenze turistiche, conclamata sconfitta dell’inflazione)”. “Eppure – ha aggiunto Bella –  lo stesso quadro congiunturale che valutiamo positivamente, presenta anche elementi negativi che ne impediscono una nitida e rilassata lettura. La produzione industriale è tornata a flettere a novembre e le stesse presenze turistiche in novembre destano perplessità: alla solidità dei flussi degli stranieri si contrappone, in modo piuttosto netto, una riduzione delle presenze degli italiani, sia nel confronto con il 2019 sia, che è ben peggio, rispetto al 2022. Il record 2023 di notti nelle strutture ricettive è tramontato (a meno che i dati di dicembre rivelino un raddoppio delle presenze, cosa molto improbabile, se non impossibile). Infine, in prospettiva futura di breve termine, bisogna evidenziare che la meteorologia ha impedito un buon avvio dei saldi invernali, nonostante il positivo contributo dei turisti stranieri”.

Pil in “contrazione” a gennaio   

Il PIL appare già in riduzione congiunturale (-0,1%) a gennaio 2024 ma ciò non toglie che i consumi abbiano chiuso bene il 2023: a dicembre si osservano importanti crescite tendenziali per automotive e motocicli, trasporti passeggeri in generale, servizi ricettivi e di ristorazione, servizi ricreativi e culturali, giocattoli, profumeria e cosmesi. Verso la stabilizzazione anche gli alimentari. “L’obiettivo della Nadef di una crescita del PIL all’1,2% appare, tuttavia, piuttosto ottimistico. Una crescita poco sotto l’1% è, comunque, alla portata del sistema Italia. In quest’ipotesi, anche un’eventuale manovra correttiva dei conti pubblici assumerebbe entità non dirompente”.

Calo inflazione e crescita dei salari spingono i consumi

Per il 2024, il rientro ordinato dell’inflazione e un possibile miglioramento della dinamica salariale costituirebbero i pilastri di sostegno della propensione al consumo. “La nostra stima – ha osservato Bella – di una variazione dei prezzi nel mese in corso dello 0,2% su dicembre porterebbe solo ad un minimo aumento (0,7%) su base annua. “La doppia sfida della crescita e della finanza pubblica si può affrontare con ragionevole serenità. Sempre che le recenti tensioni geopolitiche non si trasformino in nuove e inattese strozzature nelle catene di fornitura globali, con riflessi negativi sui costi e sui prezzi e conseguenze (im)prevedibili su consumi e investimenti”.

Related posts

Eventi aziendali e Congressi, un comparto in ginocchio

Redazione Ore 12

Ue spinge sui sistemi di pagamento istantanei

Redazione Ore 12

L’agricoltura italiana non può fermarsi per la guerra in Ucraina. Cia-agricoltori chiede al Governo misure immediate di sostegno

Redazione Ore 12