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Danza, lo Spellbound Contemporary Ballet in scena al Parioli di Roma con le “Rossini Ouvertures” 

 

Sarà in scena al Teatro Parioli dal 12 al 16 aprile, la compagnia Spellbound Contemporary Ballet, con “Rossini Ouvertures”, coreografia e regia Mauro Astolfi, musiche Gioachino Rossini, set concept Mauro Astolfi, Marco Policastro; creazione per nove interpreti: Anita Bonavida, Lorenzo Capozzi, Maria Cossu, Mario Laterza, Giuliana Mele, Mateo Mirdita, Alessandro Piergentili, Miriam Raffone, Martina Staltari. Rossini Ouvertures celebra la figura artistica ed umana di Gioachino Rossini.
“La lettura di Augusto Benemeglio sulla vita di Rossini, su quella “Follia organizzata” – dice Astolfi – è stata per me profondamente e assolutamente illuminante. Sono sinceramente stato sedotto in 24 ore di ascolto continuo e ripetuto dal mondo Rossiniano, da questa genialità così prorompente e inebriante ma che al tempo stesso viveva camminando a braccetto con tante macchie nere, dilaniato da un profondo mal di vivere che, attraverso una fortissima ed energetica personalità, al limite del bipolarismo, ha creato opere musicali di una grazia assoluta ed eterna.
Cercare di toccare tutti i punti di una vita come quella di Gioacchino Rossini sarebbe stato assolutamente impossibile, anche perché per quanto la danza possa e per quanto il movimento sia un altro aspetto del suono, la materializzazione della musica, quello che Rossini ho saputo creare in pochi anni della sua vita …non credo potrà mai essere rappresentato diversamente in modo sinceramente sensato.
In questo spazio si aggirava un inquilino, una figura antropomorfa, nera, una macchia che aveva assunto sembianze umane, che ormai comunicava con lui, che si insinuava nei suoi sogni, strisciava dentro il suo letto e poi spariva.. ma che era sempre lì, come a scandire il poco tempo, ma anche il lungo tempo passato a combattere contro disagi fisici e psichici di ogni tipo.
Questa figura nera era la paura della morte, la sua malattia, ma forse anche il suo consigliere, paradossalmente in alcuni momenti l’unica certezza.
Nelle sue lunghissime notti, sempre più insonni, Rossini viveva ormai in due mondi, che a momenti si avvicinavano, quasi si toccavano, e solo la sua infinita capacità di creare, la sua passione per il godimento fisico, sensoriale, per la cucina, per il sesso, riuscivano momentaneamente ad anestetizzare quello che stava accadendo nel suo corpo e nella sua mente.
La sua era musica estrema. Il segno di una forza e di una energia superiore, ed ho volutamente cercato di creare una danza estrema, carica di energia, di vitalità, di incontri, di seduzioni, di suggestioni…ho passato molto tempo pensando come si sarebbe potuto tradurre in movimento la sua genialità compositiva.
Non ho sentito di lavorare su un’astrazione, ho cercato e ho “sentito “come raccontare la vibrazione della sua musica: mi sono letteralmente lasciato trasportare, ed è stata un’esperienza unica.
Come scrive Alessandro Baricco: la musica di Rossini è una vera e propria “follia organizzata”. Intensità, caos puro, smarrimento, fuga schizoide …ma scappando ha creato qualcosa che non avrebbe mai più potuto essere ripetuto dopo di lui”.
Lo spettacolo sarà in scena da lunedì a sabato alle ore 21 e la domenica alle ore 17.

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