”Il Caio Duilio è una nave concepita proprio per queste missioni e può affrontare tutto l’arsenale degli Houthi: oltre ai droni, anche i missili da crociera e quelli balistici. Prima il mondo era semplice: facevamo missioni a supporto della pace. Dal 2022 invece abbiamo dovuto recuperare rapidamente la capacità di combattere in situazioni ad alto rischio”. Lo spiega in un’intervista a ‘La Repubblica’ l’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina Militare.
”Il cacciatorpediniere Caio Duilio ha i sensori e gli armamenti che servono per fronteggiare le minacce, ma soprattutto un lungo addestramento – aggiunge – Abbiamo dei droni-bersaglio che sono molto simili a quelli degli Houthi e prima di partire prepariamo gli equipaggi ad abbatterli usando i cannoni di bordo. Io ho passato i primi quindici anni come ufficiale addetto alla difesa contraerea: conosco molto bene donne e uomini del Caio Duilio, so quanto sono bravi. Il comandante ha sempre avuto la situazione sotto controllo: è stato avvistato uno sciame di droni, poi uno si è staccato e ha puntato verso il “Caio Duilio”. Il comandante ha trasmesso avvisi via radio, poi ha identificato l’ordigno nell’oscurità con un visore all’infrarosso e aperto il fuoco: lo hanno abbattuto con sei colpi di cannone. Agiamo solo in maniera difensiva”.
aggiornamento la crisi mediorientale ore 13.44