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Israele e Iran, nuovo scambio di missili e droni. Vittime

 

Nella notte, Israele e Iran si sono scambiati  nuovi colpi riaffermando che “l’operazione continuerà”, contemporaneamente  le autorità iraniane hanno aggiunto che le strutture militari di qualsiasi Stato che fornirà militare a Israele  della regione saranno attaccate e distrutte. Da notare che invece  di “Israele”, Teheran  usa ormai soltanto la definizione “Stato aggressore che occupa territori palestinesi”.

Numerosi filmati mostrano  l’onda d’urto che si è verificata durante l’ attacco missilistico su Tel Aviv e diverse altre confermano che diversi  missili iraniani hanno raggiunto i loro obiettivi nel quartiere governativo di Kiriya, la seconda città israeliana per dimensioni. Senza trovare ostacoli dalla difesa aerea israeliana (la tanto ventata Iron Dome) che anche a giudizio di molti esperti presenta qualche falla. Anche mentre scriviamo si segnalano attacchi iraniani continui ,documentati da altri video in tempo reale.

A sua volta, Israele ha colpito aeroporti iraniani, depositi di armi , edifici amministrativi e impianti dell’industria nucleare. Sono stati segnalati nuovi attacchi contro le strutture di Fordow e Piranshahr, mentre un potente attacco è stato registrato all’aeroporto iraniano di Mehrabad.

 

Questa mattina è stata udita una nuova esplosione presso il principale impianto iraniano di arricchimento dell’uranio a Natanz con un denso fumo nero visibile sopra l’impianto. Lo ha riferito la televisione di Stato iraniana “Nuova esplosione udita nell’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz”

Sembra che l’esercito israeliano stia mettendo in pratica le parole di Benjamin Netanyahu, che ha promesso di continuare l’operazione militare contro l’Iran finché non sarà completamente eliminata ogni minaccia da parte sua.

Ma uno degli obiettivi principali degli attacchi notturni israeliani  sono stati gli impianti nucleari iraniani e i vettori nucleari dello stabilimento di Natanz e il centro per la produzione di missili balistici dove sono stati uccisi eminenti scienziati nucleari  coinvolti nei piani dell’esercito iraniano

La grande domanda ora è se gli attacchi israeliani abbiano scombussolato il programma nucleare iraniano. Anche un attacco con le centinaia di missili balistici convenzionali di cui dispone la Repubblica Islamica sarebbe in grado di causare danni irreparabili a Israele, un Paese con un territorio molto limitato.

 

E molti credono che se l’Iran avesse ancora la capacità di rispondere a un attacco israeliano con armi nucleari, le userebbe sicuramente.

Ciò significa, secondo la logica di Netanyahu e dei suoi comandanti militari, che Israele non avrebbe  altra scelta se non la completa distruzione del programma nucleare iraniano. Altrimenti, la sopravvivenza dello Stato ebraico in Medio Oriente potrebbe essere seriamente messa in discussione.

Altro elemento di grande preoccupazione internazionale, soprattutto dopo il balzo dei prezzi del petrolio e il crollo delle borse occidentali, è la notizia riportata stamane da diverse fonti mediorientali, secondo la quale  l’Iran starebbe tentando di bloccare il traffico attraverso lo Stretto di Hormuz dove transita il 20% del traffico petrolifero mondiale. Se le informazioni fossero confermate, ciò rappresenterebbe un problema significativo per i paesi che dipendono dalle forniture di “oro nero” dal Medio Oriente.

 

Ieri sera le agenzie di stampa iraniane, citando personale della loro difesa aerea, sostengono che siano false  le affermazioni israeliane secondo le quali nessun aereo sarebbe stato colpito durante la prima ondata d’attacchi.

L’agenzia di stampa i Mehr sostiene che  la difesa aerea iraniana ha abbattuto due F-35 israeliani di fabbricazione americana. Allo stesso tempo, online vengono pubblicate le foto di rottami in fiamme di un caccia di quinta generazione con la Stella di David, ma la loro autenticità e la loro rilevanza per l’attuale conflitto sono una questione aperta. Ormai è in pieno sviluppo anche la guerra mediatica.

I media Israeliani  pubblicano invece le dichiarazioni dell’esercito (IDF), secondo le quali almeno un centinaio di droni israeliani di vario tipo, inclusi  d’attacco , sono stati abbattuti nei cieli dell’Iran.
In Israele, ricordiamo, continuano a negare le informazioni sulla perdita di caccia. Negano anche le affermazioni dell’Iran sulla presunta cattura di un pilota delle IDF.

Nel frattempo, l’ayatollah Ali Khamenei ha rilasciato una nuova dichiarazione: “Le nostre truppe renderanno la vita insopportabile al regime. Hanno ricevuto la punizione più severa”.

Ricordiamo che l’Iran ha lanciato l’operazione “True Promise 3″ la sera precedente in risposta a una serie di attacchi israeliani alle sue strutture. Le truppe e le agenzie di intelligence israeliane sono riuscite a eliminare molti comandanti iraniani di alto rango, tra cui il comandante e il capo di stato maggiore del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche.

 

In proposito l’’emittente televisiva americana Fox News, citando una fonte dei servizi segreti israeliani riporta la notizia che i servizi segreti israeliani hanno ingannato il comando dell’aeronautica militare facendo in modo che molti suoi alti ufficiali si riunissero prima dell’attacco.

 

“Sapevamo che li avremmo  fatti incontrare, ma, cosa ancora più importante, sapevamo come far sì che rimanessero lì”. ha dichiarato l’interlocutore del canale.

In tal modo Israele è stata praticamente in grado di colpire nel mucchio.

 

Che sia vera o meno la notizia resta il fatto che da tempo il Mossad si avvale di numerose fonti di informazione (pagate o oppositori del regime forse anche ai vertici del potere) che nemmeno l’occhiuta e asfissiante repressione del regime non pare sia riuscita ad eliminare.

 

Un’infiltrazione “profonda” nel Paese e così sofisticata della quale non  ne fa mistero nemmeno l’Intelligence di Tel Aviv che da “molto tempo”. Preparava operazione “Forza del leone”.

In vista degli attacchi aerei contro le strutture militari e nucleari, gli 007 israeliani avrebbero   istituito molto prima una base militare in Iran, dove sono stati immagazzinati droni, introdotti clandestinamente nel Paese. Lo riporta il quotidiano Times of Israel.

Una tattica che sembra “paro paro” appresa dal SBU ucraino per il suo attacco siberiano a una triade nucleare russa.

GiElle

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