“Tre giorni prima della guerra Putin diceva che non ci sarebbe stato un attacco, che invadere l’Ucraina era una idea folle; oggi la sua parola è un po’ svalutata, comprendo il punto di vista di Zelensky. Gli ucraini vogliono la pace più di chiunque altro al mondo. È la Russia che si rifiuta”. Lo ha detto alla Stampa l’alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell, aggiungendo che “il piano di Zelensky è il solo ad essere rimasto sul tavolo. Ha il nostro sostegno come Unione Europea e lavoriamo con l’Ucraina per avanzare su questa strada. Le altre iniziative, quella cinese come quella brasiliana, sono state cancellate dalla Storia. Bisogna andare avanti con la proposta ucraina”. “Che piaccia o no, Putin è l’interlocutore che abbiamo – prosegue Borrell – Putin può riceverti nel suo palazzo un giorno e dire ‘che incidente sfortunato’ il giorno dopo”, afferma riferendosi allo schianto dell’aereo di Prigozhin, che “non è stata una notizia confortante. In questo momento c’è una guerra e c’è della gente che muore. Non sta a me dire su come gli ucraini si presenteranno a un tavolo di trattativa. Io credo solo che l’aggressore debba essere trattato da aggressore. Che l’aggredito recuperi la sua integrità. E che l’aggressore debba pagare per le conseguenze dei suoi atti. Noi lavoriamo per la pace. Ma deve essere una pace giusta, una pace che rispetti i diritti degli ucraini che si sono molto battuti per difendere il loro Paese. Il quale, nel frattempo, è stato in parte distrutto”.
aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.15