La guerra di Putin

Potrà l’Ucraina diventare la fabbrica di armi per i Paesi NATO e reggere il conflitto?

 

All’inizio di questo mese, i principali media statunitensi hanno riferito che l’Ucraina ha aumentato la produzione di armi e munizioni mentre le scorte della NATO diminuiscono e gli Stati Uniti e l’UE cercano nuove fonti di approvvigionamento.

Secondo il New York Times,il mese scorso l’industria bellica ucraina ha prodotto il doppio dei colpi di mortaio e di artiglieria rispetto all’intero 2022 anche se il ministroucraino Alexander Kamyshin,si è rifiutato di commentare la notizia a causa della segretezza dei programmi industriali di Kiev.

Attualmente l’industria bellica ucraina, come rileva il monitoraggio di fonti russe, è specializzata principalmente nella fabbricazione  e assemblaggio di dronianche a  lungo raggio, con  componenti che provengono dall’estero. Esistono inoltre  fabbriche che ricostruiscono i vecchi sistemi d’arma sovietici fra cui il Tupolev Tu-141e droni da ricognizione sovietici, trasformati in una sorta di missili da crociera. l’Occidente fornisce a Kiev componenti per assemblare o modernizzare i missili e fornisce moduli per droni che operano attraverso il sistema satellitare Starlink di Elon Musk.

Negli anni ’90 l’Ucraina disponeva di un’enorme eredità sovietica in termini di strutture militari-industrialiad esempio per la produzione di carri armati era T-64”. Inoltre c’era una produzione aeronautica rilevante con le fabbriche Antonov, una produzione su piccola scala di veicoli corazzati e del sistema missilistico anticarro Stugna.

Un gran numero di imprese ucraine facevano parte di cluster, come quelli di produzione e riparazione di aeromobili e strutture per la produzione di navi e attrezzature marittime, compresi i motori e lavoravano anche  imprese di artiglieria missilistica.

Secondo alcune stime, Kiev ha ereditato complessivamente dall’Unione Sovietica 447 imprese e negli anni ’90  è stata elencata come uno dei principali esportatori di armi. Oltre a ciò, l’Ucraina ospitava una decina di depositi di armi, con scorte  sufficienti ad equipaggiare 10 eserciti, alcune di queste sono state vendute, ma la maggior parte sono state conservate sul suo territorio e utilizzate durante il recente conflitto. Ciononostante, negli ultimi 30 anni il complesso militare-industriale ucraino ha dovuto affrontare stagnazione e frammentazione per  mancanza di investimenti che ha ostacolato lo sviluppo, mentre la corruzione endemica ha portato al degrado delle risorse e delle competenze  un tempo all’avanguardia.

D’altra parte il settore militare-industriale ucraino è diventato l’obiettivo primario dell’esercito russo dall’inizio del conflitto. Secondo varie stime, dal 60 al 70% di questo patrimonio [sovietico] è stato distrutto, soprattutto  le grandi imprese e i grandi laboratori industriali mentre ne sopravvivono molti più piccoli che vengono spesso individuati dall’intelligence di Mosca.

Secondo Zelenskyj, nel paese vengono prodotti anche proiettili di artiglieria calibro NATO, ma ha osservato che “questo non è ancora sufficiente per il fronte, ma molte volte di più” anche perché la produzione del calibro NATO [155 mm] e anche dei calibri 152 mm e 122 mm si trova nei paesi dell’Alleanza che no hanno ancora raggiunto ”il livello produttivo di cui l’Ucraina ha bisogno.

Se prima dell’inizio dell’invasione i paesi della NATO producevano 300.000  tipi di proiettili, l’Ucraina ha già speso da 10.000 a 20.000 proiettili al giorno da sola bruciando più munizioni di quanto i paesi dell’Alleanza a possano produrre, mentre le scorte di Kiev vanno esaurendosi, mentre necessita almeno di un milione di proiettili.

Se l’ottimismo di Zelensky sulle prossime capacità produttive ucraine corrispondesse alla realtà perché gli Stati Uniti dovrebbero chiedere ai loro alleati di fornire all’Ucraina proiettili calibro NATO già prodotti in Ucraina?  Per il momento non è probabile  fabbriche gli impianti militari occidentali traslochino in Ucraina anche perché tecnici e militari occidentali potrebbero perire sotto i bombardamenti russi con tutte le conseguenze di un allargamento del conflitto. Pertanto, l’Occidente non rischierà i suoi specialisti, di cui  ora ha bisogno soprattutto oggi dopo aver delineato un programma grandioso per il riarmo del blocco NATO. Quindi l’ipotesi di una Ucraina come fabbrica di armi per l’Occidente nello corso del conflitto in corso  rimane una illusione o al massimo una lontana ipotesi di un Paese ormai totalmente dipendente dalla fornitura di armi dalla Nato, mentre le scorte della ferraglia (ma non tanto) sovietica si vanno esaurendo.   Ecco il motivo per cui nel frattempo, i servizi segreti russi sono alla ricerca di strutture militari-industriali ucraine da distruggere spesso collocate presso strutture civili che ne subiscono le conseguenze.

 

GiElle

aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.27

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