(Red) E’ finita a Madrid la latitanza di Domenico Paviglianiti, il boss dei boss della ‘Nrdangheta, Ad arrestarlo i Carabinieri dei reparti di Bologna, in collaborazione con l’Udyco Central delle forze dell’ordine di Madrid. L’uomo era riuscito a lasciare l’Italia dopo che era stato scarcerato per un errore nei calcoli di pena, approfittandone si era dato alla macchia e si era rifugiato nella Capitale spagnola dove soggiornava, probabilmente sostenuto economicamente dalle cosche che gli assicuravano i necessari sostentamenti economici e le coperture, Paviglianiti dopo nuovi ricalcoli di pena era ricercato e destinatario di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti per 11 anni, 8 mesi e 15 giorni. A lui, saranno anche contestati i reati di associazione di tipo mafioso, omicidio e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, è stato arrestato da Polizia Spagnola, Udyco Central, e dai carabinieri del comando provinciale di Bologna, nucleo investigativo, coordinati dal procuratore Giuseppe Amato e dai pm Roberto Ceroni e Michele Martorelli, in collaborazione con Eurojust (Filippo Spiezia) e in raccordo con il Servizio di cooperazione internazionale di polizia. Ritenuto elemento apicale dell’omonimo casato ‘ndranghetista, tuttora operante nei comuni di San Lorenzo, Bagaladi e Condofuri (Reggio Calabria) con ramificazioni nel Nord Italia, in particolare in Lombardia, e nel Sud America per la gestione del traffico internazionale di stupefacenti, Paviglianiti era già stato condannato all’ergastolo (pena in seguito sostituita con la reclusione per 30 anni) per una serie di omicidi, associazione di tipo mafioso e reati di droga, commessi a partire dagli anni ’80.