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Roma: uno specchio d’acqua delle Terme di Caracalla – una rivelazione culturale nel cuore dell’antichità

di Sara Valerio

Dopo 1800 anni dalla loro costruzione, le maestose architetture delle antiche Terme di Caracalla, testimoni della grandezza dell’Impero Romano, tornano ad accogliere l’acqua, elemento centrale e fondante della struttura, grazie a un importante intervento di portata architettonica, sociale e culturale. Il 13 aprile è stato inaugurato lo Specchio d’Acqua, un’installazione d’architettura contemporanea che unisce il presente al glorioso passato del complesso monumentale.

Il progetto, concepito dall’architetto Hannes Peer e realizzato in collaborazione con Paolo Bornello, si configura come una vasca rettangolare di dimensioni imponenti (42 x 32 metri) che si erge appena 10 centimetri dal terreno, un’opera dal profilo minimalista e dalle linee essenziali. La sua forma lineare ricorda la Natatio, la piscina principale dell’antico complesso termale, ed è stata studiata per mettere in risalto le maestose vestigia delle Terme, con l’acqua a sfioro su tre lati che crea un effetto di specchio, duplicando la bellezza dell’architettura circostante.

Il materiale di rivestimento, di colore nero (Liner), è stato scelto per incorniciare e replicare il monumento, conferendogli un ruolo da protagonista assoluto. Il progetto infatti, è stato pensato e ideato per integrarsi perfettamente con le antiche strutture, offrendo ai visitatori un’esperienza coinvolgente e immersiva. Sul fondale 20 getti d’acqua completamente immersi, accompagnati da altrettanti riflettori, permettono di eseguire vari giochi e movimenti d’acqua e di luce.

Lo Specchio diventa anche un palcoscenico dinamico per ospitare eventi culturali, da spettacoli teatrali a concerti di musica classica, da conferenze a performance di danza, una sorta di teatro dell’acqua e sull’acqua. Tre lati del palco presentano un Led lineare a luce calda, il lato lungo è invece dotato di un impianto di atomizzazione dell’acqua che produce una nube di vapore che richiama l’imponente calidarium del complesso, rievocando la suggestione degli antichi ambienti riscaldati.

L’evento inaugurale del 13 aprile, ha visto protagonisti l’arte, la danza e la musica, con la compagnia Aterballetto che ha eseguito per la prima volta a Roma la coreografia di “Rhapsody in Blue”, creata per il centenario della partitura di George Gershwin.

Il progetto segna l’inizio di una nuova fase per le Terme di Caracalla, un percorso di ampio rinnovamento che si estenderà nel tempo e coinvolgerà diverse aree del sito archeologico. Grazie al finanziamento del PNRR, dei fondi della Soprintendenza Speciale di Roma e del Ministero della Cultura, è prevista la ridefinizione del giardino delle Terme, la creazione di un nuovo centro servizi e un’opera di restauro delle strutture murarie.

Negli scorsi anni, le Terme hanno già ospitato dei progetti di arte contemporanea, a partire dall’esecuzione del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, eseguito con reperti delle Terme stesse, nel 2012. Lo stesso artista, nel 2016, presentò La mela reintegrata, in marmo di Carrara, in esposizione permanente al centro dell’antico posto di guardia per il custode-controllore del traffico di carri, legname e uomini impegnati a mandare avanti la complessa macchina delle Terme. Nel 2017, quindi, la prima mostra di arte contemporanea, di Antonio Biasiucci e sempre sulla scia della fotografia, nel 2023, la retrospettiva dedicata a Letizia Battaglia.

Dopo la performance, aprirà anche una mostra, Narciso. Nello specchio della fotografia, visitabile da maggio a novembre 2024, che indagherà i temi dello specchio e del riflesso ricorrenti nei lavori di grandi fotografi. Il Narciso della tradizione ovidiana e l’acqua che riflette la sua immagine saranno dunque al centro di un ciclo di incontri, per approfondire l’eredità di questo mito nei secoli e nella nostra cultura, tra archeologia, arte, psicoanalisi, letteratura, cinema, politica, moda, antropologia.

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