L’Europa ora ha di che preoccuparsi e deve alzare gli scudi per difendersi da quella che si profila come una vera e propria aggressione economica possibile e nel breve periodo da parte degli Usa. Basterà mettere nero su bianco lo schema e la cosa sarà compiuta. Di che parliamo? Naturalmente di quella cosa che Trump aveva promesso durante la sua campagna elettorale e confermato immediatamente dopo la sua elezioni: i dazi. Come riportano i media americani, in un incontro con i giornalisti alla Casa Bianca Donald Trump ha detto che con i dazi intende “fare qualcosa di sostanziale” anche nei riguardi dell’Unione Europea: “Se ho intenzione di imporre dazi doganali all’Unione Europea? Volete la risposta vera o quella diplomatica? Assolutamente sì”, l’Ue “ci ha trattato molto male”, ha detto il presidente Usa ai giornalisti nello Studio Ovale.
Trump ha anche fornito dettagli in più su quelli che vuole imporre a Canada, Messico e Cina, precisando che vuole imporre tariffe sulle importazioni di chip per computer, prodotti farmaceutici, acciaio, alluminio, rame, petrolio e gas e che le tariffe sul petrolio e sul gas dovrebbero essere previste entro il 18 febbraio.
In precedenza Trump aveva dichiarato di voler imporre una tariffa del 25% al Messico, del 25% al Canada e del 10% alla Cina: ora ha precisato che ridurrà le tariffe sul petrolio canadese al 10%. Intanto sono scattati dal primo febbraio i dazi del 25% su Canada e Messico e del 10% sulla Cina. La conferma è arrivata dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, definendo “false” le indiscrezioni riportate dalla Reuters che aveva anticipato che i dazi sarebbero scattati dal primo marzo. “Canada e Messico hanno consentito un’invasione illegale di migranti e di fentanyl”, ha detto Leavitt spiegando perché saranno imposti i dazi nei confronti dei due Paesi. Il fentanyl è anche la causa delle tariffe contro la Cina. A chi le chiedeva un commento sulle parole del premier canadese Justin Trudeau, che ha promesso una risposta forte ai dazi americani, Leavitt ha risposto: Trudeau “farebbe meglio a parlare direttamente con Trump prima di rilasciare queste dichiarazioni ai media”.