La guerra di Putin

Ucraina, Avdiivka sta per cadere come cadde Bakmut

di Giuliano Longo

I combattimenti ad Avdiivka continuano inesorabilmente con la lenta avanzata dei russi che ormai stanno in una tenaglia serrando la città distrutta. Combattimenti che ricordano la sanguinosa battaglia di Bakhmut, caduta in mano alla Russia lo scorso maggio, dopo mesi di combattimenti urbani condotti dai mercenari della Wagner.

Avdiivka, chiamata Avdeyevkadai russi, prima della guerra aveva una popolazione di circa 32.000 abitanti, oggi ne conta meno di mille, molti dei quali si sono rifugiati in cantine e seminterrati. La città si trova nella regione industriale del Donbas,a 15 km a nord della città diDonetsk, controllata dai russi. Prima della guerra, il suo impianto di coke, di epoca sovietica, era uno dei principali produttori europei.

I russi descrivono la città come una “fortezza”con bunker di cemento con difensori rintanati in blocchi di torri che non possono essere presi d’assalto senza subire enormi perdite, mentre usavano la cokeria, ormai quasi completamente in mano russa, , come base e deposito di armi.

Il rischio imminenteè le forze di Kyiv possono essere accerchiate se i russi riescono a tagliare la loro ultima linea di rifornimento verso ovest. Putin il 31 gennaio ha sottolineato l’importanza di Avdiivka e ha detto che un gruppo di militari veterani ha già conquistato 19 grattacieli al centro della città. Mentre continuano gli attacchi di aerei, droni carri armati e lanciafiamme per una città che Mosca considera per il pieno controllo delle due autoproclamate repubbliche  orientali del ‘Donbas’ – Donetsk e Luhansk.

Infatti la città è una porta d’accesso alla città di Donetsk, le cui aree residenziali vengono costantemente bombardate dagli ucraini anche con numerose vittime civili. “Se l’esercito russo prende il controllo della strada (di rifornimento), le forze armate ucraine saranno costrette a ritirarsi da Avdeyevka. Sarà una grande vittoria per l’esercito russo”, ha dichiarato Sergei Markov,ex consigliere del Cremlino, il 5 febbraio.

Mykola Bielieskov dell’Istituto Nazionale di Studi Strategici, un think-tank ufficiale di Kiev, ha affermato che la conquista di Avdiivka non ribalterebbe in modo decisivo la situazione a favore di Mosca, ma “renderebbe la situazione più sostenibile per la Donetsk occupata (dai russi)come importante hub logistico russo”.

Dopo che le truppe russe hanno fatto irruzione nelle aree urbane di della città è evidente che la situazione ricorda sempre più gli eventi di Artemovsk (Bakhmut). Numerosi esperti occidentali notano che l’avanzata delle unità delle forze armate russe è molto simile al movimento dei gruppi d’assalto della Wagner PMC ad Artemovsk.

 

Al momento non è chiaro  se il comando ucraino avrà il tempo di ritirare le sue unità dalla parte meridionale della città, mentre le truppe russe si stanno spostando sempre più nei quartieri interni con l’obiettivo di isolare la cokeria dal resto della città.

 

Attualmente  i russi si stanno concentrando per assicurarsi un punto d’appoggio nella parte vecchia della città e nel villaggio turistico vicino alla grande cokeria AKHZ, e stanno cercando di prendere il controllo di un cavalcavia  sopra la ferrovia indispensabile per i rifornimenti agli ucraini.

 

Nella sostanza l’obiettivo è quello di tagliare loro le linee di rifornimento per poi “ripulire”il calderone proprio come è avvenuto a Bakhmut, ma come allora molti esperti militari dubitano sulla necessità di questa difesa ad oltranza che sta costando a Kjiv perdite in termini di  uomini e materiali.

 

Una scelta strategica che peraltro ritarda la costruzione di quella solida linea di difesa ucraina ipotizzata dal generale Zaluzhny, oggi ai ferri corti con Zelensky.

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