Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha commemorato martedì il Giorno della Dignità e della Libertà, data simbolica con cui il Paese ricorda la Rivoluzione arancione del 2004 e l’inizio delle proteste filo-europee in piazza Maidan a Kiev proprio dieci anni fa, il 21 novembre 2013. In questi dieci anni, afferma Zelensky, l’integrazione Ucraina nell’Ue è passata dall’essere “un sogno romantico” a “un obiettivo ambizioso” e, ora, “è una realtà”. La sospensione della firma degli accordi con l’Ue da parte del presidente Viktor Yanukovich ha innescato dieci anni fa una lotta “contro la sottomissione” a Mosca. “Una prima vittoria” in una guerra che l’Ucraina continua a combattere ancora oggi, ha sottolinea Zelensky ricordando Maidan, le manifestazioni filo europee iniziate appunto proprio nella notte tra il 21 e il 22 novembre 2013, all’indomani della decisione del governo di sospendere le trattative per la conclusione di un accordo di associazione tra l’Ucraina e l’Ue. Poi va detto della visita a sorpresa delpresidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, che è arrivato a Kiev per una visita lampo nel corso della quale ha incontrato Volodymyr Zelensky e partecipato alla cerimonia per la commemorazione dei dieci anni dell’Euromaidan (o la rivoluzione della dignità, per gli ucraini). Michel inoltre vedrà la presidente moldava Maia Sandu, anche lei a Kiev. È il quinto viaggio di Michel in Ucraina. Al centro dei colloqui, a quanto si apprende, il processo di adesione all’Unione Europea: i leader europei, infatti, a dicembre dovranno decidere se dare il via libera o meno all’apertura dei negoziati, così come raccomandato dalla Commissione.