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Israele-Hezbollah, tutti vincono nella  guerra (per ora) di soli missili

 

Israele gioca d’anticipo e attacca le postazioni di razzi, droni e missili di Hezbollah poco prima che le milizie sciite libanesi scatenino un pesante bombardamento sulla Galilea e le regioni centro-settentrionali dello Stato ebraico.

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato di aver lanciato un massiccio attacco aereo contro Hezbollah, colpendo e distruggendo “migliaia”di rampe pronte per il lancio di razzi nel Libano meridionale. L’operazione è stata condotta prima dell’alba  co 100 aerei da combattimento per distruggere 40 aree di lancio di razzi, la maggior parte dei quali erano diretti verso  Israele,

Netanyahu ha avvertito: “Nasrallah a Beirut e Khamenei a Teheran devono sapere che quello che è successo oggi non è la fine della storia, non si conclude qui”.

Il premier ha aggiunto che l’IDF ha intrapreso azioni decisive per neutralizzare la minaccia dei razzi e per proteggere il paese., ma  ha chiesto ai cittadini di attenersi alle direttive del Comando del Fronte Interno e di adottare precauzioniin caso di emergenza.

Le autorità israeliane hanno imposto restrizionisui raduni pubblici nelle aree centrali e settentrionali del paese,  raccomandando alla popolazione di recarsi al lavoro solo se in possesso di un rifugio antiaereo. In caso di attivazione delle sirene, i cittadini sono stati istruiti a rifugiarsi in “stanze sicure” o rifugi per almeno dieci minuti.

Dopo l’attacco aereo israeliano, Hezbollah ha risposto lanciando centinaia di razziverso Israele, ma l’efficacia di questi attacchi sarebbe stata limitata proprio dall’attacco preventivo israeliano.

La milizia scita ha annunciato la morte di s due suoi miliziani nei raid israeliani,, se confermato, dimostrerebbe la sua capacità di lanciare massicce ondate di razzi e missili contro Israele(dei quali pare ne abbia 200 milanei suoi arsenali)   utilizzando tunnel, postazioni protette e sistemi di lancio gestiti da distanza ,senza esporre il proprio personale.

Il lancio dei razzi di Hezbollah avrebbe costituito la rappresaglia per l’uccisione, 26 giorni or sono a Beirut, del capo militare della milizia sciita, Fuad Shukr..

Nel pomeriggio di ieri il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha dichiarato  che il “nemico israeliano ha superato la linea rossa uccidendo Shukr. La risposta – ha spiegato – è stata ritardata fino ad oggi per molti fattori, tra i quali i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza“.

Ha così confermato quanto riferito fonti della sicurezza israeliana secondo le quali “l’obiettivo principale era la base di Glilot”, dove ha sede il quartier generale del Mossad e la base dell’unità 8200, corpo d’élite dell’intelligence, oltre a una non meglio specificata base di difesa aerea. Una fonte della sicurezza libanese citata dal quotidiano L’Orient le Jouronline, ha riferito che 31 villaggi sono stati coinvolti nei raid.

Per quanto riguarda la missione delle Nazioni Unite (UNIFIL) sembra non vi siano stati feriti tra i 12 mila caschi blu schierati nel Sud del Libano. I militari italiani “stanno tutti bene” hanno riferito ieri all’agenzia LaPresse fonti qualificate. “I nostri militari sono nei bunker, o comunque al sicuro, da questa mattina alle 4.30. Al momento gli attacchi sembrano terminati”.

Elogi a Hezbollah sono giunti dalle milizie Houthi yemenite che hanno rinnovato le minacce di lanciare un loro attacco in risposta ai raid israeliani al porto di Hodeida.

Nella serata di ieri un razzo rivendicato dalle Brigate Al-Qassam,il braccio armato di Hamas, ha colpito Tel Avivferendo una donna. L’Egitto ha messo in guardia dai pericoli derivanti dall’apertura di un nuovo fronte di guerra in Libano con una nota del ministero degli Esteri, mentre  al Cairo viene ospitato il summit di alto livello per trovare un accordo su Gaza.

Nel pomeriggio fonti statunitensi hanno riferito ai media che gli USA hanno contribuito a tracciare razzi e droni lanciati da Hezbollah contro Israele, ma non sono stati coinvolti direttamente negli attacchi in Libano, o nell’abbattimento dei proiettili in arrivo.

Washington, che era stata informata dell’attacco preventivo israeliano, sul piano militaresostiene Israele, ma  preme per un accordo per il cessate il fuoco a Gaza quanto mai necessario a Biden e alla  candidata alla Casa Bianca di Kamala Harris sotto pressione di settori consistenti dell’elettorato Democratico.

Contro Biden e la sua vice candidata si è espresso, da sinistra, anche Bernie Sanders,che in un’intervista ha auspicato che Harris sposi una politica diversa da Biden su Gaza e rinunci agli aiuti a Israele a meno che non ci sia un cambio radicale di strategia verso i palestinesi.

Appare chiaro che l’esasperazione delle tensioni fra Israele e Hezbollah allontana un accordo su Gaza ache in realtà  Israele non vuole poiché la cessazione delle operazioni militari senza, aver ottenuto la distruzione militare di Hamas , sarebbe na sconfitta per Netanyahu.

Sia Israele che Hezbollah hanno cantato vittoria. I miliziani sciti affermano di aver compiuto la promessa rappresaglia per l’uccisione del loro comandante militare, mentre Israele ha colpito preventivamente le basi di Hezbollah.

Tuttavia, nonostante il grande impiego di ordigni devastanti  da parte dei due belligeranti, i danni, le vittime sembrerebbero essere  limitate: si potrebbe quindi pensare che, nonostante l’esibizione muscolare dei due, nessuno punterebbe a una escalation.

In effetti  Israele non ha dato seguito alla minacciata operazione terrestre nel sud del Libano, non tanto per buona volontà quanto perché  costerebbe molto caro in termini finanziari e di perdite, anche  a molti appare inevitabile per mettere  al sicuro la Galilea e il confine settentrionale. Ma non pare opportuna  mentre sono ancora in corso le operazioni a Gaza in una situazione che per Israele determinerebbe la guerra su due fronti, senza calcolare le turbolenze in Cisgiordania.

Tanto pèiù che  le perdite in razzi subite da Hezbollah sono facilmente rimpiazzabiligrazie agli aiuti dell’Iran che nonostante le crescenti provocazioni israeliane continua a non farsi coinvolgere direttamente nel conflitto.

Nel frattempo Netanyahu rimane impantanato a Gaza  in un conflitto che non riescono a vincere e dove, nonostante i numeri delle perdite israeliane risultino  limitate a poche centinaia di soldati, gli israeliani continuano a morire, qualche volta anche sotto i missile dei nemici da nord a sud.

Balthazar

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