Politica

Mattarella e la Festa della Repubblica: “Nuova stagione di ripresa e rinascita, civile ed economica”

(Red) “La concezione di un bene comune, più importante di ogni particolarismo, ci ha portato ad essere convintamente parte della Unione Europea, elemento imprescindibile della nostra stessa identità nazionale”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al corpo diplomatico accreditato in Italia in occasione della Festa della Repubblica e del Ricevimento al Palazzo del Quirinale. “La terribile esperienza della pandemia e dei suoi effetti ha reso evidente la profonda interdipendenza dei destini dei nostri popoli: soltanto efficaci forme di coordinamento si sono dimostrate utili per contrastarla e sconfiggerla”. Ha proseguito Mattarella. “Questa cooperazione sostiene le opportunità offerte da una nuova stagione di ripresa e rinascita, civile ed economica. Un nuovo inizio per una comunità internazionale che voglia affrontare con successo le sfide della sostenibilità dei modelli di vita e della lotta alle disuguaglianze – ha aggiunto -. Mi permetto di invitare, a questo fine, a trovare le tante ragioni di un impegno condiviso, che non attenua le differenze, ma unisce gli sforzi di tutti contro i nemici dell’umanità. Il progresso realizzato dalla Repubblica Italiana in questi settantacinque anni è stato straordinario. Ci ha accompagnato una condivisione di valori e di prospettiva con le numerose nazioni con cui abbiamo cooperato. E’ questa dimensione del multilateralismo – radicata nella nostra Costituzione – che ha espresso l’autentica vocazione del nostro Paese: contribuire a realizzare un mondo in pace, in cui i diritti della persona e dei popoli trovino piena attuazione, secondo regole assunte dalla comunità internazionale. Si tratta di diritti inalienabili e indivisibili. Ogni atto di forza contro di essi danneggia la causa della pacifica coesistenza e del sereno sviluppo di relazioni basate sul rispetto del diritto internazionale. La nascita della Repubblica Italiana, nel 1946, segnava anch’essa un nuovo inizio: la edificazione di una casa comune, basata sulla libera sottoscrizione di un patto di cittadinanza da parte dei cittadini e, per la prima volta, delle cittadine. Sulle macerie il popolo italiano, i popoli d’Europa, i popoli del mondo, si proposero di non ripetere gli errori del passato. Non sempre vi siamo riusciti. Ma la spinta alla rinuncia della guerra, come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, è stata allora, e rimane, robusta e forte. E’ un disegno incompiuto, per il quale moltiplicare gli impegni comuni. Con questa convinzione e in questa prospettiva auguro a tutti buona Festa della Repubblica Italiana”. Questo il messaggio che Mattarella ha voluto formulare. Un messaggio di speranza ed ottimismo per la Nazione e per il futuro della stessa.

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