La guerra di Putin

Ucraina, gli ultimi aggiornamenti sul conflitto russo-ucraino non favoriscono Kiev

 

Ci sono più fronti in questa guerra, ma un cambiamento importante e immediato è in corso per Vuhledar (Ugledar)  importante città carbonifera  nel Raion di Volnovakha, Oblast di Donetsk, nell’Ucraina orientale e attualmente oggi un importante centro logistico e di rifornimento per l’esercito ucraino.

Le forze russe hanno ora circondato la città e intrappolato la 72a Brigatameccanizzata ucraina. I russi hanno lanciato volantini invitando gli ucraini ad arrendersi per evitare la completa eliminazione  Questi volantini offrono agli ucraini la possibilità di prendere contato con i russi ed organizzare la resa con la promessa di trattamento medico e altre condizioni vantaggiose di resa.

Al momento il 72° battaglione  non ha ricevuto alcun ordine di ritirarsi dalla città, anche se ormai appare troppo tardi perché l’ordine possa essere eseguito. Come in altre battaglie (si ricordano Mariupol e Bakhmut) Zelenskynon vuole perdere la cittadina mentre i russi continuano ad avanzare nel Donbass.

Al momento questi  avanzano anche  altrove, A Pokrovsk, Chasiv Yar e Kupyansk, anche se nel caso di Kupyansk gli ucraini affermano di aver fermato un pesante attacco corazzato russo. Affermazione non confermata e  da alcun video o rilevazione satellitare a dimostrazione che l’attacco corazzato russo sia stato smorzato.

Nel saliente di Kursk,in territorio russo, l’’operazione ucraina è guidata dalla 82a Brigata d’assaltoche è pesantemente fornita  equipaggiamento NATO, tra cui carri armati e  mezzi meccanizzati di fanteria. Ma sta subendo un notevole logoramento che è stato aumentato da frequenti, ma falliti, tentativi di lanciare contrattacchi contro i russi.

A kiev si dice che l’82a verrà ritirata da Kursk e sostituita da una brigata territoriale non meglio specificata Questa “rotazione”significa che l’82a verrà preservata per essere lanciata nelle battaglie a Donetsko, più probabilmente, arretrata  per la protezione di Kievse i russi otterranno una svolta importante oltre i confini della regione di Donetsk.

Da Kursk si possono trarre due conclusioni: la prima è che gli ucraini rischiano a breve di doversi ritirare dalla regione pagando un prezzo molto alto in termini di formazioni di elita e materiali, sottraendo risorse critiche alle varie battaglie nella regione di Donetsk.

L’altra è che sui social e i media ucraini già trapelano critiche a Zelensky e al suo capo di stato maggiore generale Syrsky, mentre anche in ambienti NATO l’operazione Kursk viene giudicata un fallimento tattico e strategico. Una sconfitta nelle prossime settimane, che, potrebbe determinare  un altro importante rimpastodella sua leadership di Kiev.

Lontano dal fronte, vengono segnalati questa notte (28 ottobre)  bombardamenti nella regione di Kiev, mentre si  sono verificate esplosioni nelle ‘aree  della città di Brovary, Pereyaslav, Obukhov e Kanev.Qui è attiva una grande centrale idroelettrica al secondo stadio della cascata del fiume Dnepr.

Secondo fonti russe altri obiettivi sono stati colpiti nella regione di Ternopil,a centinaia di chilometri ovest dal fronte, mentre  all’una del mattino si sono verificate esplosioni nelle regioni di Cherkasy e Odessa.

 

Secondo gli ultimi dati rilevati, vicino a Odessa, gli attacchi hanno colpito nuovamente l’area portuale, dove vengono trasbordati carichi militari dai paesi della NATO e dove risulta che da alcuni giorni  fossero in corso operazioni di scarico  munizioni apparentemente da una nave mercantile arrivo

Inoltre più  a nord sarebbero stati colpiti anche gli alloggi degli ufficiali delle Forze Armate dell’Ucraina e della Direzione Principale dell’Intelligence, nelle regionidi Sumy e Kharkiv.

 

Sotto il profilo politico diplomatico  Il viaggio di Zelensky negli Stati Uniti non ha portato ad alcuna promessa di armi a lungo raggio per colpire la Russia nè all’impegno per il supporto aereo o terrestre alle truppe ucraine. Ma, mediaticamente, ha rilanciato l’immagine di Zelensky,anch se  Il pacchetto di  8 miliardi di dollari di Biden è slegato da qualsiasi cambiamento concreto nelle consegne di armi all’Ucraina.

A Washington si è diffusa la notizia che CIA e Pentagonohanno riferito  alla Casa Bianca di temere una risposta russa se le armi a lungo raggio fossero autorizzate per attacchi in profondità in Russia. I russi hanno già chiarito  che tali armi sono fornite dagli Stati Uniti o dagli europei (Regno Unito, Germania, Francia) e sono gestite esclusivamente da personale NATO così come, dall’intelligence alleata  vengono individuati gli obiettivi da colpire

Inoltre a Washington in molti paiono convinti  che la Russia stia davvero cambiando  cambiato la sua dottrina nucleare per tenere conto di eventuali attacchi al suo territorio. NATO/Ucraina hanno già tentato  di colpire le centrali nucleari  e le risorse nucleari strategiche russe (inclusi i radar strategici a lungo raggio parte delle difese russe contro gli attacchi nucleari) e  le basi dei bombardieri nucleari russi a lungo raggio.Pare quindi che la comunità di intelligence di americana non ritengano le affermazioni del Cremlino solo un bluff.

D’altra parte c’è la preoccupazione che Zelensky possa lanciare attacchi  non concordati preventivamente, utilizzando, come già oggi avviene, droni a reazione “pesanti” sotto il pieno controllo  di Kiev, E probabilmente è questa presunta incontrollabilità che per  impedisce dell’Ucraina di utilizzare armi NATO per colpire  in profondità la   Federazione .

L’opinione diffusa anche sui media occidentali è Biden voglia la prosecuzione della guerra fino a dopo le elezioni di novembre, in modo che la sua reputazione resti intatta. Ma vincolando  cosìanche le scelte di Kamala Harris, se vincesse, almeno per tutto il 2025.

Nel frattempo può essere, che per canali segreti,  che pure già esistono da tempo,  esistono  l’amministrazione Biden  abbia  cercato di convincere i russi a un cessate il fuoco, ma  senza offrire loro nulla di abbastanza attraente tale o da portare a un cambiamento.

GiElle

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