Esteri

Vittoria per Trump, passa la maxi-legge fiscale: meno tasse e tagli alla sanità

di Andrea Muratore (*)

Donald Trump ha incassato un’importante vittoria politica nella notte italiana quando la Camera dei Rappresentanti Usa controllata dal Partito Repubblicano ha approvato con una maggioranza di 218 voti favorevoli e 214 contrari lo One, Big, Beautiful Bill, la legge con cui The Donald e i suoi intendono stravolgere il sistema economico-finanziario Usa trasformando in legge le loro priorità politiche.

Lo sconto fiscale del 2017 è permanente, vincono i milionari

Lo One, Big, Beautiful Bill conferma i tagli fiscali della riforma di Trump del 2017, il Tax Cuts and Jobs Act, che altrimenti sarebbero scaduti a fine anno. I tagli del 2017 sono resi permanenti, rendendo strutturale un calo generalizzato delle imposte e un aumento delle deduzioni che aprirà a un calo strutturale della pressione fiscale delle autorità federali e locali sui contribuenti. Saranno inoltre introdotte ampie deduzioni su straordinari e mance. Mediamente, si stima che questo avrà un impatto del 2,5% medio sui redditi dei cittadini Usa, con un picco del +3% per chi guadagna oltre un milione di dollari.

La Tax Foundation prevede che la norma potrebbe aggiungere una crescita media dell’1,2% al Pil sdoganando investimenti produttivi a vario livello e aumentando lo stock di capitale dello 0,7%, al costo però di una grande scommessa sulla sostenibilità di bilancio delle misure. Le entrate del Tesoro Usa in dieci anni potrebbero calare da 4.104 a 5.041 miliardi di dollari, e in complessivo questo potrebbe portare a un aumento del debito legato alla maxi-legge trumpiana di 3mila-3.300 miliardi di dollari, una volta e mezzo il Pil italiano.

I tagli di Trump alla sanità

Trump e i Repubblicani hanno deciso di fare cassa per finanziare in parte la riforma puntando soprattutto sui tagli a Medicaid, l’assistenza sanitaria pubblica per le persone in difficoltà, tramite uno screening più severo sugli aventi diritto, la restrizione della possibilità per gli Stati di render i loro cittadini eleggibili e una generalizzata spending review. Il Center for American Progress segnala che, in particolare, molto impattante è il fatto che la legge promossa da Trump imporrà “alle persone iscritte di dimostrare di lavorare, impegnarsi in servizi alla comunità o ricevere formazione professionale per almeno 80 ore al mese, oppure di essere iscritte a scuola part-time, a meno che non abbiano diritto a un’esenzione”.

Questo rischia di tagliar fuori “gli iscritti a Medicaid che stanno cercando lavoro, hanno difficoltà a trovare un impiego o non dispongono di un mezzo di trasporto affidabile per recarsi al lavoro, che sarebbero penalizzati da questo requisito”.

Va da sé, nota il Cap, che i tagli saranno massicci, dato che “l’ufficio apartitico del Congresso (CBO) ha stimato che l’OBBBBA taglierà la spesa federale per i benefici di Medicaid e del Children’s Health Insurance Program (CHIP) di 1,02 trilioni di dollari, in parte a causa dell’eliminazione di almeno 10,5 milioni di persone dai programmi entro il 2034″.

Meno fondi per la sicurezza sanitaria serviranno, per Trump e i repubblicani, anche a portare più denaro nella sicurezza “law and order” incarnata dalla polizia di confine, l’Ice. La forza controllata dal Dipartimento per la Sicurezza Interna sarà enormemente espansa per la sua opera di controllo delle frontiere e di lotta all’immigrazione clandestina.

Maxi-potenziamento per l’Ice

L’Ice, che vanta oggi 6mila dipendenti e un budget di 10 miliardi di dollari l’anno, riceverà la possibilità di assumere 10mila agenti e ottenere 105 miliardi di dollari di finanziamento dal 2026 al 2029: ”45 miliardi di dollari per i centri di detenzione, 46 miliardi di dollari per le operazioni di costruzione del muro di confine tra Stati Uniti e Messico e 14 miliardi di dollari per le operazioni di espulsione”, nota Time. Il budget annuo dell’Ice, in sostanza, sarà superiore a quello di intere forze armate come quella italiana.

Il dado è tratto e la legge, che sarà promulgata da Trump, segna la prima grande svolta del secondo mandato di The Donald. Sarà un volano per la crescita economica o causerà un boom delle disuguaglianze e della crisi sociale americana? Sfascerà i conti pubblici come teme Elon Musk, che ha annunciato battaglia contro gli ex alleati, o sarà un toccasana? E come reagirà il Partito Democratico: prenderanno piede le forze interne più favorevoli a sanità universale e tasse più alte per i magnati o si cercherà il consociativismo?

Domande che andranno seguite quando lo One, Big Beautiful Bill prenderà effettivamente piede, e che segnalano quanto la maxi-legge impatterà sulla politica americana nel suo complesso. E dunque, indirettamente, sull’agenda globale.

(*) InsideOver

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